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"Fausto Melotti. Trappolando" rappresenta un omaggio all'opera plastica dell'artista (Rovereto 1901 - Milano 1986), con particolare attenzione alla produzione ceramica. Le circa trenta opere selezionate fra sculture e bassorilievi in ceramica - alcune mai esposte prima - sono tutte in diverso modo esemplari dei passaggi cruciali del suo lungo percorso artistico. Melotti definì la ceramica come "un pasticcio", "una cosa anfibia", forse per evidenziare la sfida cui essa ogni volta sottopone il suo artefice. Il termine "trappolare" deriva da una frase pronunciata da Melotti all'indomani del precipitare degli eventi bellici e della distruzione del suo studio di Milano: "Mi sono messo, se non proprio a lavorare, a trappolare. Ho un po' di creta e faccio delle testine grosse come un pugno. Ma mi organizzerò eglio". Il volume include anche due nuclei di fotografie inedite realizzate da Vittorio Pigazzini e da Toni Thorimbert.